martedì 22 dicembre 2015

DOSSIER REPUBBLICA DOMINICANA

Vacanza a Santo Domingo


REPUBBLICA DOMINICANA



La Repubblica Dominicana è una democrazia rappresentativa situata nei due terzi orientali dell'isola caraibica di Hispaniola, nelle Grandi Antille.
Si estende per 48.442 Km2 e ha 10,4 milioni di abitanti.
La capitale è Santo Domingo.



LINGUA
La lingua ufficiale é lo spagnolo. L’inglese é ampiamente parlato e molti impiegati del settore turistico parlano anche Italiano, Francese, Tedesco, Russo e altre lingue.
VALUTA
La moneta locale é il peso dominicano (RD$). 1 Euro=49.4386 peso dominicano. Dollari ed euro possono essere facilmente cambiati in tutto il paese  nelle banche o negli uffici di cambio valuta autorizzati.
FUSO ORARIO
L’Ora Locale é GMT-4. E’un’ora avanti rispetto al fuso orario dell’Atlantico degli Stati Uniti in inverno. Al contrario degli Stati Uniti e dell’Europa non osserva l’ora legale.
ELETTRICITÀ
Nella Repubblica Dominicana le prese elettriche sono di 110 volt, le stesse degli Stati Uniti e del Canada. Pertanto, si consiglia ai turisti, che arrivano da altri paesi di portare con sé degli adattatori di corrente.
DOCUMENTAZIONE NECESSARIA PER L’INGRESSO NEL PAESE
Si richiede un passaporto in corso di validità. Si ha anche bisogno di una carta turistica (10 US$ o 10 €) o di un visto.
Carta Turistica
I cittadini stranieri che risiedono legalmente nell’Unione Europea, in Gran Bretagna, negli Stati Uniti d’America o in Canada possono entrare nella Repubblica Dominicana presentando una Carta Turistica.
La Carta Turistica é valida per un anno a partire dalla data di emissione e vale per un soggiorno di massimo 30 giorni per persona e puó essere usata una volta sola. La Carta Turistica puó essere acquistata  in punti di vendita a terra in porti ed aeroporti. Puó anche essere venduta nelle ambasciate Dominicane e negli uffici consolari all’estero e da compagnie di tour operator.
SANITÀ
Vaccinazioni obbligatorie: nessuna. Per un soggiorno piú sicuro, usate protettori solari, anche in giornate nuvolose, perché il sole dei Caraibi é molto forte. Gli hotel all-inclusive animano a mangiare e bere, ma si raccomanda moderazione per evitare disturbi di stomaco. Mantenetevi sempre ben idratati bevendo acqua naturale o succhi naturali. Tenere in conto che le bevande analcoliche non contano. Se non ci si sente bene, bisogna rivolgersi a un medico. I centri turistici e tutte le cittá hanno centri sanitari con servizi medici moderni e la maggior parte degli hotel hanno dispensari medici con personale qualificato.
QUANDO ANDARE IN REPUBBLICA DOMINICANA
Per la sua ubicazione nei Caraibi, il tempo nella Repubblica Dominicana é eccellente durante tutto l’anno. In estate le temperature possono variare dai 32º C a mezzogiorno ai 21º C all’alba. La temperatura minima puó scendere fino a 18º C d’inverno. Nelle zone di alta montagna di Jarabacoa e Constanza, il tempo é piú fresco.
A livello meteorologico il miglior periodo per venire in Repubblica Dominicana va da febbraio ad aprile, dove il tempo è sempre caldo con sole battente e non ci sono piogge, ah e se vi trovate nella penisola di Samanà avrete modo di vedere le balene che si trovano in quella zona nel mese di marzo per partorire i balenotteri.
Tornando alla stagione ciclonica per chi vuole evitarla deve sapere che deve evitare di venire da agosto a ottobre, è questo il periodo dove ci potrebbero essere cicloni e comunque tempeste tropicali sicuramente.
AVVERTENZE E CONSIGLI PER UN VIAGGIO IN REPUBBLICA DOMINICANA
Sebbene la Repubblica Dominicana sia considerata uno dei paesi tra i piú sicuri del continente, si dovrebbero sempre e comunque prendere le stesse precauzioni di quando si viaggia in un’altra cittá:
  • Usare la cassaforte dell’hotel per custodire il passaporto, il denaro e altri oggetti di valore.
  • Avere con sé una fotocopia del passaporto quando si viaggia. Portare solo ció che si consideri necessario per il viaggio.
  • Quando é possibile é preferibile usare la carta di credito piuttosto che il contante.
  • Non lasciare oggetti di valore, borse o valigette in vista all’interno di veicoli, anche se vi sono guardie di sicurezza nelle vicinanze.
  • Non é consigliato viaggiare di notte, anche se in autostrada. Se si sceglie di uscire di notte é raccomandabile usufruire del servizio dei taxi chiamati  nell’hotel in cui si soggiorna
MANCE
Il conto al ristorante di solito ha giá incluso un 10% di mancia. Ma é abitudine lasciare un ulteriore 10% per il buon servizio. La maggior parte delle persone non lascia mance ai tassisti, comunque una mancia é di sicuro ben apprezzata.


CULTURA, USI E COSTUMI DELLA REPUBBLICA DOMINICANA
Carnevale. Nel mese di Febbraio prende il via una delle tradizioni più popolari della Repubblica Dominicana il Carnevale, festeggiato in tutte le regioni del Paese. Vi partecipano adulti e bambini, in una festa di musica, colori, danze e maschere. Il Carnevale di Santo Domingo culmina sul Malecón con gare di ballo, sfilate di carri allegorici e maschere tradizionali che arrivano da ogni parte dell’isola. Un’esplosione di allegria e di gioia di vivere, cui tutti possono partecipare.
Musica. In Repubblica Dominicana musica e suoni sono ovunque, sempre ad alto volume. Dal vociare delle creole dal parrucchiere ai clacson nel traffico, dalle discussioni  accese alla violenza improvvisa di una  pioggia tropicale. Cantare, ballare, fare l’amore. Tutto a suon di musica, sincopata e vivace, come la gioa di vivere e di comunicare: a dispetto della poverta´, dei problemi sociali, dell’incertezza assoluta del domani. Una musica di origine africana incolta e istintiva, martellante e viva. Come i Dominicani. Merengue, salsa e bachata, a seconda dell’umore. Canti e ritmi degli schiavi africani al lavoro nelle piantagioni. Il ”merengue” nasce dall’incontro fra suoni africani ed europei  e nel 1930 il dittatore Rafael Trujillo lo eleva a ballo nazionale del paese. Gli schiavi lo ballavano solo con il bacino e le spalle, con un movimento sensuale e continuo. Si ballava sul posto. Le gambe erano incatenate. Il merengue e’ un ballo allegro e gioioso, all’opposto della disperata vita dello schiavo. Ogni anno, nel mese di luglio, il Festival del Merengue infiamma la capitale Santo Domingo con tre giorni e tre notti di festa, con il Malecon che si trasforma in una immensa pista da ballo.
ABBIGLIAMENTO
Nei pressi di hotel e resort, é adeguato indossare capi leggeri come magliette, camicie, pantaloni corti, costume da bagno o abiti. Da dicembre a febbraio, quando le notti sono piú fresche, si ha bisogno di una giacca.
Non bisogna farsi l’idea che essendo un’isola caraibica il tempo sia pertanto caldo, perché al viaggiare nelle zone interne, specialmente in quelle della Catena Montagnosa Centrale, le temperature possono scendere fino allo 0º C. Nelle cittá di montagna di Constanza e Jarabacoa le temperature scendono regolarmente sotto i 18º C la sera.
CENNI DI STORIA
I primi abitanti della Repubblica Dominicana arrivarono sull'isola intorno al 2600 a.C.
Si trattava di cacciatori-raccoglitori nomadi forniti di utensili in pietra, che hanno lasciato ben poche tracce. Verso il 250 a.C. , un secondo gruppo, arawak, sbarcarono a Hispaniola, ed è stato possibile ricostruire la loro storia grazie alle ceramiche dai caratteristici motivi decorativi, sparse in tutti i Carabi.
Una terza ondata migratoria proveniente dal Venezuela si diffuse nelle Antille circa 2000 anni fa; verso il 700 d.C. occupò la Repubblica Dominicana e la gran parte delle isole circostanti.
La complicata struttura gerarchica di questa società consentiva ai propri membri di specializzarsi in attività quali la pesca, il culto delle divinità, le arti e l'agricoltura.
Questo popolo si autodefinì taíno, termine che nella lingua indigena, aveva il significato di "il buono" o "nobile".

Il 5 dicembre 1492 Cristoforo Colombo sbarcò sull'isola e la battezzò con il nome Hispaniola, Piccola Spagna; l’anno successivo vi ritornò con un migliaio di coloni, pronto a trasformarla nella base di partenza del nuovo impero spagnolo. Naturalmente, il popolo taíno fu messo all'opera per realizzare questo desiderio, e nell'arco di sei anni dall'arrivo di Colombo sull'isola, la popolazione locale era stata drasticamente decimata dalle disumane condizioni di lavoro e dalle malattie portate dagli europei.
Il primo insediamento spagnolo nei pressi di Isabela fu abbandonato nel giro di pochi anni e gli abitanti si trasferirono nella zona dell'attuale Santo Domingo, dove il figlio di Colombo, Diego, cercò di portare avanti il progetto paterno. Quando però l’oro e l’argento furono scoperti in Messico e in Perú , Santo Domingo perse ben presto importanza.

A seguito del saccheggio di gran parte degli insediamenti spagnoli, la Spagna rinunciò alla parte occidentale dell'isola cedendolo alla Francia nel 1697. Grazie alle fatiche di vari patrioti, tra cui Juan Pablo Duarte y Diez, l’isola divenne totalmente indipendente dalla Spagna dall'inizio dell'800. Dal 1821 al 1844 ha subito l’occupazione haitiana.



GASTRONOMIA
I piatti tipici dominicani


Il piatto tipico é formato dal riso con carne e crema di fagioli, il riso puó essere cucinato bianco oppure con un po di mais, si puó cuocere semplice o unito con la carne, in questo caso si chiama locrio.
La carne viene condita con un prodotto che viene utilizzato qui in Repubblica Dominicana, chiamato sazon che non é altro che una specie di dado da brodo che abbiamo noi ma con molte piú spezie.
Oltre alla carne il dominicano ama mangiare la trippa o le zampe di gallina con salsa e spezie, normalmente il riso si mangia a pranzo mentre la sera i piatti piú ricercati sono i seguenti :
  • Platano bollito con carne di maiale fritta
  • Un tubero che si chiama Yuca semrpre accompagnato con carne fritta o con salsa.
  • Formaggio fritto con spaghetti con salsa rossa.
  • Polpette di yuca con formaggio dentro
  • Pollo fritto con rotelle di platano fritto

COSA VISITARE NELLA REPUBBLICA DOMINICANA
Le isole e le spiagge
Centinaia di chilometri di sabbia fine, a volte bianca, a volte dorata, dove ondeggiano e si estendono le acque limpide sulle coste del paese, fiancheggiate da isole e isolotti dal fascino ineguagliabile. Palme da cocco, colline verdi, o vegetazione tropicale più secca completano il quadro. Orgoglio dei dominicani, queste ricchezze naturali hanno attirato in soprannumero le stazioni balneari. Ma nonostante l'affluenza turistica, le isole e le spiagge di Santo Domingo rimangono imperdibili. A condizione di evitare le ore di punta.
Playa Grande à Rio San Juan


Sulla Costa d'Ambra, vicino a Rio San Juan, una delle spiagge più belle del paese e la più lunga della costa nord, ha un nome adatto. Fiancheggiata da palme da cocco, essa mostra una larga frangia di sabbia dorata di svariati chilometri, dove è possibile isolarsi. In passato destinazione preferita dei dominicani durante il weekend, ora è ormai circondata da grandi complessi alberghieri. Ma rimane accessibile ai viaggiatori che vengono da lontano per godersi le sue acque limpide. Ristoranti, bar e musicisti animano la parte centrale. Preferite il pomeriggio per una maggiore tranquillità. Attenzione alle correnti e alle forti folate di vento in inverno.

Bayahibe

 


Fiancheggiata da palme, la spiaggia principale del paesino di pescatori Bayahibe, una cintura di sabbia che si estende per oltre 11 chilometri, è una meraviglia. Nel cuore della regione forestale tropicale secca, dove crescono i cactus, questa spiaggia non viene risparmiata dall'agitazione turistica. Le sue acque turchesi servono ormai come punto di partenza per le escursioni, specialmente per l'isola di Saona, in mattinata. Per chi fosse interessato, numerose barche da pesca e da diporto sono attraccati nella baia. Quanto ai bagnanti, attenzione alle razze, che amano frequentare questo posto, ma che faranno piacere ai sub.
Isla Saona

Oltre all'attrazione popolare della "piscina", una pozza d'acqua su un banco di sabbia dove viene servito rum, l'isola di Saona, nel parco nazionale protetto dell'Este, vale la pena di essere visitata anche per altre ragioni. Soprannominata la "perla della costa caraibica", al riparo dai venti, la sua laguna accoglie uccelli migratori tra una fauna e una flora protette. Con una superficie di 130 km2, essa è ancora circondata da grandi spiagge vergini di sabbia bianca cosparse di palme. A condizione di non fermarsi nelle spiagge di fronte alla costa di Bayahibe, dove catamarani, battelli e "lanchas" (piccole imbarcazioni turistiche) sbarcano i turisti venuti da lontano (e numerosi). La traversata verso l'isola dura all'incirca due ore.

Dopo il ritorno dei battelli, alle ore 15:00, la piccola Saona ritrova i suoi paesaggi da cartolina. Due piccoli villaggi di pescatori, Adamanay e Mano Juan, accessibili esclusivamente in barca, non dispongono di alcuna infrastruttura alberghiera, ma è possibile negoziare un letto presso privati. Se avete tempo, potete noleggiare a Bayahibe i servizi di un pescatore a giornata pagando 1.500 pesos. Una soluzione che vi lascia liberi di scegliere i luoghi per il picnic, le ore di partenza e di ritorno.
Playa Bavaro Punta Cana


Chiamata anche Bavaro Beach, all'insegna dei numerosi complessi alberghieri che ne hanno adottato in parte il nome, questa spiaggia di sabbia fine fiancheggiata da un mare calmo e turchese era una volta circondata da una serie di villaggi di pescatori. Oggi predominano le stazioni balneari. Oltre a negozi di regali, bar e "comedores" (piccoli ristoranti), il gran mercato aperto sulla spiaggia "Bibijagua" è interessante per portare a casa specialità locali (artigianato, rum, sigari, ma attenzione alle imitazioni). Non comprate conchiglie né tartarughe o pescecani imbalsamati, protetti dalle leggi internazionali, che possono essere confiscati alla dogana al rientro.

A due passi dal mercato, la parte di spiaggia El Cortecito, vicino al villaggio Haiti Chiquito, ospita il personale alberghiero. Questi residenti e i "colmados" (drogherie locali) tipicamente dominicani conferiscono al luogo un certo fascino.


Cayo Levantado Samana

 


Questo isolotto paradisiaco al largo di Samana è l'orgoglio dei dominicani per suoi tesori naturali. Circondato da due spiagge bellissime e da palme da cocco chinate su acque cristalline, vi si stendono dei prati molto verdi e dei sentieri bucolici che attraversano una piccola foresta tropicale. La scena è allestita. La Playa Grande si trova vicino all'imbarcadero, mentre la Playa Honda è accessibile da un sentiero indicato. Luoghi di picnic apprezzati dai turisti e dai dominicani, queste spiagge sono da evitare il fine settimana perché l'isolotto è minuscolo e si riempie facilmente. Sono necessarie due ore per andarci in nave (circa 7 $US A/R) dal molo di Samana. In poche parole, se evitate l'afflusso dei turisti, ci si sta bene.

Playa de Bahia de las Aguilas

Nel parco Janagua, la baia delle aquile è una delle più belle e delle più selvagge dell'isola. Qui è possibile osservare 400 specie di uccelli tra i quali numerosi pellicani e aquile, dalle quali deriva il nome del sito. Le tartarughe vengono qui a deporre le uova ogni anno. Un sito paradisiaco che evoca alcune isole della Tailandia, o ancora la baia di Along: acqua trasparente, scogliere e isole rocciose, ecco la baia delle Aquile, priva di qualsiasi costruzione, a perdita di vista. Per accedervi, occorrono diverse ore di 4x4, prima di imbarcarsi su una piccola barca a motore. Al ritorno dalla gita in barca, niente di meglio che pranzare in riva all'acqua sotto una piccola capanna di paglia, gustando delle specialità locali al Rancho Tipico.


LE CITTÀ

Santo Domingo

La capitale della Repubblica Dominicana brulica di vita. Bisogna dire che è molto cambiata dal 4 agosto 1496, quando Bartolomeo Colombo, fratello del famoso navigatore, fondò sulla riva orientale del fiume Ozama quella che sarebbe diventata la città più antica del Nuovo Mondo, la Nuova Isabella, così battezzata in onore di Isabella la Cattolica.
Distrutta da un uragano sei anni dopo, sarà ricostruita dai coloni spagnoli, sugli argini occidentali questa volta, e prenderà presto il nome di Santo Domingo. Oggi la circolazione è intensa e folle, anche nelle piccole vie. Il rumore assordante dell'ambiente dipende tanto dai clacson che dagli altoparlanti dei negozi che diffondono un tonante merengue.
I dominicani non guidano forte, ma l'unica legge che vale è "ognuno per sé". Bisogna quindi armarsi di pazienza, a bordo di autobus, come di taxi o di una macchina noleggiata. La soluzione migliore resta quella di alloggiare vicino alla zona coloniale e di proseguire la visita a piedi. Là scoprirete veri e propri tesori, vestigia di un'epoca passata in cui Spagna e Francia dominavano il paese.
Visitate con calma i numerosi monumenti del centro storico, poi ordinate un caffè in una piazzetta all'ombra.


Da vedere

La zona coloniale vanta gli edifici più antichi e più notevoli del paese, secondo alcuni di cinquecento anni e dunque i primi d'America. Tre arterie raggruppano i principali centri di interesse di questo quartiere, tra cui la famosa Calle de las Damas, prima strada del Nuovo Mondo.
Da fare
Tutti gli hotel propongono servizi di benessere di alto livello, con un'ampia offerta di centri di bellezza in ambienti stupendi, oltre ad una variegata gamma di attività sportive (tennis, bicicletta, equitazione). Gli sport nautici (immersioni, sci nautico, vela) non mancano! Per gli appassionati ci sono percorsi di golf allettanti.
I più
  • +   Le ricchezze storiche e culturali della città
  • +   La vita notturna
I meno
  • -   L'assenza di spiaggia nonostante la presenza del litorale
  • -   Il traffico

Boca Chica


Boca Chica si estende a sud, sulla costa caraibica dell'isola, ad una trentina di chilometri da Santo Domingo e ad appena 12 chilometri dall'aeroporto internazionale di Las Americas (attenzione, 5 pesos di pedaggio). Un tempo era un piccolo porto di pescatori, frequentato negli anni '20 dalla borghesia dominicana. L'interesse della città è costituito oggi dai suoi hotel di media ed alta qualità, dai suoi negozi, dai suoi ristoranti e dalle sue discoteche, concentrate essenzialmente su una delle vie principali: la Calle Duarte. L'insieme dà un po' l'impressione di aver perso la sua anima autentica a contatto con i turisti. La spiaggia è bella ma è penalizzata dall'invasione delle costruzioni in cemento degli hotel e dei resort. Durante il weekend, è invasa dagli abitanti della capitale e il bagno in mare si trasforma quasi in un bagno di folla!
Da vedere


Da fare

Oltre alla città di Boca Chica, un'altra escursione veramente interessante nelle vicinanze è la capitale stessa, Santo Domingo. 45 minuti di auto, di navetta o taxi sono sufficienti se il traffico non è troppo intenso per immergervi nella folle atmosfera della citta!
I più
  • +  Gli sport nautici
  • +  Un'industria alberghiera classica ma piuttosto di qualità
  • +  Una laguna protetta dalla barriera corallina.
  • +  Il contatto con la popolazione dominicana.
  • +  La vicinanza a Santo Domingo.
I meno
  • -  Il rumore
  • -  Poco interesse culturale
  • -  La vista sul mega-porto industriale sulla destra della spiaggia.
  • -  I cani randagi e la prostituzione.

Santiago


la seconda città del paese, nel cuore della valle del Cibao, è anche la culla del merengue. Ricca di siti ereditati dal passato coloniale, si visita in calesse partendo dal Parco Duarte. Da scoprire: la cattedrale di Santiago Apostolo e la manifattura di tabacco.
Punta Cana
Tra il Mar dei Caraibi e l'Oceano Atlantico, Punta Cana è la stazione balneare più famosa della Repubblica Dominicana. Ed a ragione... Le meravigliose spiagge private del canale La Morana che si estendono per oltre 40 km potrebbero quasi far parte del patrimonio mondiale. Acqua trasparente, palme da cocco, sabbia chiara... un cocktail magico per trascorrere eccellenti vacanze rilassanti.
Al sole o all'ombra di una capanna di Cana, sorseggiando un mojito o una pinacolada. Tuttavia, per scoprire il paese, i costumi e i dominicani, meglio orientarsi su un'altra destinazione. A Punta Cana, non c'è niente... a parte gli hotel.
Da vedere
L'escursione solitamente proposta a Punta Cana è il Manati Park, un parco ecologico dove è possibile, su prenotazione, nuotare con i delfini. Da Punta Cana, i vacanzieri possono inseguire l'avventura e raggiungere l'isola di Saona, La Romana o Santo Domingo, la capitale dell'isola, testimone del passaggio di Cristoforo Colombo.


Da fare

Tutti gli hotel propongono servizi di benessere di alto livello, con un'ampia offerta di centri di bellezza in ambienti stupendi, oltre ad una variegata gamma di attività sportive (tennis, bicicletta, equitazione). Gli sport nautici (immersioni, sci nautico, vela?) non mancano! Per gli appassionati ci sono

I più

  • +  Spiagge magnifiche
  • +  Servizi alberghieri di buono od ottimo livello
  • +  Numerose attività sportive
I meno
  • -  Nessun interesse culturale
  • -  Vita dominicana estremamente semplice

Puerto Plata


Situato sulla costa settentrionale della Repubblica Dominicana, Puerto Plata è una stazione turistica perfetta per chi è in cerca di vacanze rilassanti ad un prezzo attraente con molti luoghi da visitare. Ad eccezione della spiaggia di Long Beach, a qualche minuto dal centro di Puerto Plata, non ci sono spiagge immense di sabbia bianca come quelle di Punta Cana (costa orientale dell'isola), ma numerose escursioni e, da sottolineare, l'autentica vita dominicana, sia di giorno che di notte.
La regione settentrionale è detta la costa dell'Ambra per via delle notevoli riserve della famosa resina fossilizzata, utilizzata per creare molteplici oggetti di artigianato e gioielli. Gode di un clima mite (tropicale umido). Ricca di caffé, zucchero, cacao e tabacco, questa regione offre paesaggi verdeggianti costituiti da una fitta vegetazione tropicale.
È su questa costa dell'isola che sbarcò per la prima volta Cristoforo Colombo, che la battezzò con il nome attuale l'isola popolata di dominicani sorridenti ed accoglienti, segno distintivo di tutta la nazione. È piacevole passeggiare tra le graziose case coloniali di legno in stile vittoriano. Per quanto riguarda lo shopping, Puerto Plata possiede numerosi negozi d'ambra e di souvenir di ogni genere. Nelle vicinanze, si trova la stazione balneare di Playa Dorada, servita dall'aeroporto internazionale Gregorio Luperon (situato a 18 km ad est della città). Questa stazione si distingue per la sua vita turistica: grandi hotel, rinomati campi da golf, casinò, numerose attività sportive.

Punto di partenza delle escursioni, anche la città di Puerto Plata vanta numerosi poli di attrazione. Citiamo in particolare il museo dell'ambra, che conserva la collezione di gioielli più bella del paese. Sono possibili visite guidate in più lingue dal lunedì al mercoledì, dalle ore 9:00 alle ore 18:00. Da visitare, inoltre:
-Il porto e, all'ingresso, il Forte San Felipe
-il viale Malecon, che costeggia l'Oceano Atlantico per circa 5 km
-i mercatini artigianali (Mercado Nuevo)
-il faro Pointe Fortaleza
Al di fuori della città:
-Rio San Juan e la Playa grande
-la penisola di Samana per osservare le megattere
Da vedere
La città di Puerto Plata offre belle passeggiate, dal Parco Centrale, passando per il centro pittoresco, alle torri della chiesa di San Felipe. Il museo dell'ambra, in via Duarte, magnifico esempio di architettura vittoriana, conserva una collezione unica di preziosi gioielli multicolori. Molti esperti ritengono che quest'ambra sia la più trasparente che esista al mondo.
Da fare
Molteplici attività sportive, nautiche e culturali (corsi di merengue e bachata, musiche tipiche della Repubblica Dominicana) a Playa Dorada; i villaggi di Luperon, La Isabela, Punta Rucia, Montecristi (e il suo carnevale ogni domenica di febbraio), ad ovest di Puerto Plata; quelli di Sosua, Cabarete (sport velici in particolare), ad est.
I più
  • +  Un'autentica vita dominicana
  • +  Le passeggiate nella città di Puerto Plata e le varie escursioni
I meno
  • -  Le stazioni non sono risparmiate dal turismo di massa
  • -  Hotel dalle infrastrutture e dal comfort eterogenei

I PAESAGGI

La Repubblica Dominicana protegge il proprio patrimonio naturale. La flora e la fauna prosperano tranquillamente nei parchi naturali custoditi. Per scoprire questi luoghi, occorre avere tutte le carte in regola. Delle escursioni guidate vengono proposte al ricevimento degli hotel.






La cordigliera centrale



Nella provincia di San Juan, la cordigliera centrale, soprannominata "Alpi dominicane", presenta una vegetazione abbondante. Con il picco Duarte di un'altitudine di 3.175 metri, costituisce la vetta più alta delle Antille.
Le valli



Tra i rilievi, si spiegano immense pianure e valli come quella del Cibao al centro, che si estende a perdita d'occhio fino ad immergersi nelle lontane montagne cupe tappezzate di pini caraibici. Utilizzate per coltivare il riso, il mais e il tabacco o per il pascolo degli animali, le vallate sono punteggiate da villaggi di agricoltori composti di casette in legno di tutti i colori

Le foreste tropicali delle cordigliere


Ai piedi dei massicci e soprattutto della cordigliera centrale, si ergono le foreste tropicali, dove l'umidità e la stabilità delle temperature hanno costituito le condizioni ideali del loro sviluppo. Le piante del sottobosco, le liane, il muschio e gli alberi si mescolano per formare una vegetazione strabiliante.



I deserti



All'estremità sudoccidentale, nel Parco nazionale Jaragua, e all'estremità nordoccidentale, nella regione di Monte Cristi, il paesaggio è praticamente desertico e la vegetazione su questi suoli aridi assomiglia alla steppa.


I fiumi



la loro immensa larghezza. El Gato, tra La Romana e La Altagracia, ha sedotto Francis Ford Coppola con il verde della sua vasta distesa d'acqua I numerosi fiumi, come lo Yaque del Norte, lo Yaque del Sur o lo Yuma, turbano lo scenario con e la vegetazione lussureggiante che lo circonda. Il regista americano ha girato alcune scene del film "Apocalypse Now".



Il parco nazionale Los Haïtises

A sud della penisola di Samana, il parco nazionale Los Haïtises (paese di montagne in lingua indiana dei Taino) è un importante santuario naturale che lo si apprezza meglio in barca, partendo dalla baia di San Lorenzo. Soprannominata "la baia di Ha Long dei Caraibi", ospita mangrovie, grotte ornate da disegni rupestri precolombiani, una ricca foresta tropicale, uccelli tropicali multicolore e lamantini. La costa è disseminata di piccoli isolotti dove si annidano fregate e pellicani.


La cascata di El Limon