REPUBBLICA DOMINICANA
La Repubblica Dominicana è una democrazia
rappresentativa situata nei due terzi orientali dell'isola caraibica di
Hispaniola, nelle Grandi Antille.
Si estende per 48.442 Km2 e ha 10,4 milioni di
abitanti.
La capitale è Santo Domingo.
LINGUA
La lingua ufficiale é lo spagnolo. L’inglese é ampiamente parlato e molti
impiegati del settore turistico parlano anche Italiano, Francese, Tedesco,
Russo e altre lingue.
VALUTA
La moneta locale é il peso dominicano (RD$). 1
Euro=49.4386 peso dominicano. Dollari ed euro possono essere facilmente
cambiati in tutto il paese nelle banche o negli uffici di cambio valuta
autorizzati.
FUSO ORARIO
L’Ora Locale é GMT-4. E’un’ora avanti rispetto al fuso orario
dell’Atlantico degli Stati Uniti in inverno. Al contrario degli Stati Uniti e
dell’Europa non osserva l’ora legale.
ELETTRICITÀ
Nella Repubblica Dominicana le prese elettriche sono di 110 volt, le stesse
degli Stati Uniti e del Canada. Pertanto, si consiglia ai turisti, che arrivano
da altri paesi di portare con sé degli adattatori di corrente.
DOCUMENTAZIONE NECESSARIA PER L’INGRESSO NEL PAESE
Si richiede un passaporto in corso di validità. Si ha
anche bisogno di una carta turistica (10 US$ o 10 €) o di un visto.
Carta Turistica
I cittadini stranieri che risiedono legalmente
nell’Unione Europea, in Gran Bretagna, negli Stati Uniti d’America o in Canada
possono entrare nella Repubblica Dominicana presentando una Carta Turistica.
La Carta Turistica é valida per un anno a partire
dalla data di emissione e vale per un soggiorno di massimo 30 giorni per
persona e puó essere usata una volta sola. La Carta Turistica puó essere
acquistata in punti di vendita a terra in porti ed aeroporti. Puó anche
essere venduta nelle ambasciate Dominicane e negli uffici consolari all’estero
e da compagnie di tour operator.
SANITÀ
Vaccinazioni obbligatorie: nessuna. Per un soggiorno piú sicuro, usate
protettori solari, anche in giornate nuvolose, perché il sole dei Caraibi é
molto forte. Gli hotel all-inclusive animano a mangiare e bere, ma si
raccomanda moderazione per evitare disturbi di stomaco. Mantenetevi sempre ben
idratati bevendo acqua naturale o succhi naturali. Tenere in conto che le
bevande analcoliche non contano. Se non ci si sente bene, bisogna rivolgersi a
un medico. I centri turistici e tutte le cittá hanno centri sanitari con
servizi medici moderni e la maggior parte degli hotel hanno dispensari medici
con personale qualificato.
QUANDO ANDARE IN REPUBBLICA DOMINICANA
Per la sua ubicazione nei Caraibi,
il tempo nella Repubblica Dominicana é eccellente durante tutto l’anno. In
estate le temperature possono variare dai 32º C a mezzogiorno ai 21º C
all’alba. La temperatura minima puó scendere fino a 18º C d’inverno. Nelle zone
di alta montagna di Jarabacoa e Constanza, il tempo é piú fresco.
A livello meteorologico il miglior
periodo per venire in Repubblica Dominicana va da febbraio ad aprile, dove il
tempo è sempre caldo con sole battente e non ci sono piogge, ah e se vi trovate
nella penisola di Samanà avrete modo di vedere le balene che si trovano in
quella zona nel mese di marzo per partorire i balenotteri.
Tornando alla stagione ciclonica per
chi vuole evitarla deve sapere che deve evitare di venire da agosto a ottobre,
è questo il periodo dove ci potrebbero essere cicloni e comunque tempeste
tropicali sicuramente.
AVVERTENZE E CONSIGLI PER UN VIAGGIO IN REPUBBLICA DOMINICANA
Sebbene la Repubblica Dominicana sia considerata uno
dei paesi tra i piú sicuri del continente, si dovrebbero sempre e comunque
prendere le stesse precauzioni di quando si viaggia in un’altra cittá:
- Usare la cassaforte dell’hotel per custodire il passaporto, il denaro e altri oggetti di valore.
- Avere con sé una fotocopia del passaporto quando si viaggia. Portare solo ció che si consideri necessario per il viaggio.
- Quando é possibile é preferibile usare la carta di credito piuttosto che il contante.
- Non lasciare oggetti di valore, borse o valigette in vista all’interno di veicoli, anche se vi sono guardie di sicurezza nelle vicinanze.
- Non é consigliato viaggiare di notte, anche se in autostrada. Se si sceglie di uscire di notte é raccomandabile usufruire del servizio dei taxi chiamati nell’hotel in cui si soggiorna
MANCE
Il conto al ristorante di solito ha giá incluso un
10% di mancia. Ma é abitudine lasciare un ulteriore 10% per il buon servizio.
La maggior parte delle persone non lascia mance ai tassisti, comunque una
mancia é di sicuro ben apprezzata.
CULTURA, USI E COSTUMI DELLA
REPUBBLICA DOMINICANA
Carnevale. Nel mese di Febbraio prende il via una delle
tradizioni più popolari della Repubblica Dominicana il Carnevale, festeggiato
in tutte le regioni del Paese. Vi partecipano adulti e bambini, in una festa di
musica, colori, danze e maschere. Il Carnevale di Santo Domingo culmina sul
Malecón con gare di ballo, sfilate di carri allegorici e maschere tradizionali
che arrivano da ogni parte dell’isola. Un’esplosione di allegria e di gioia di
vivere, cui tutti possono partecipare.
Musica. In Repubblica Dominicana musica e suoni sono
ovunque, sempre ad alto volume. Dal vociare delle creole dal parrucchiere ai
clacson nel traffico, dalle discussioni accese alla violenza improvvisa
di una pioggia tropicale. Cantare, ballare, fare l’amore. Tutto a suon di
musica, sincopata e vivace, come la gioa di vivere e di comunicare: a dispetto
della poverta´, dei problemi sociali, dell’incertezza assoluta del domani. Una
musica di origine africana incolta e istintiva, martellante e viva. Come i
Dominicani. Merengue, salsa e bachata, a seconda dell’umore. Canti e ritmi
degli schiavi africani al lavoro nelle piantagioni. Il ”merengue” nasce
dall’incontro fra suoni africani ed europei e nel 1930 il dittatore
Rafael Trujillo lo eleva a ballo nazionale del paese. Gli schiavi lo ballavano
solo con il bacino e le spalle, con un movimento sensuale e continuo. Si
ballava sul posto. Le gambe erano incatenate. Il merengue e’ un ballo allegro e
gioioso, all’opposto della disperata vita dello schiavo. Ogni anno, nel mese di
luglio, il Festival del Merengue infiamma la capitale Santo Domingo con tre
giorni e tre notti di festa, con il Malecon che si trasforma in una immensa
pista da ballo.
ABBIGLIAMENTO
Nei pressi di hotel e resort, é adeguato
indossare capi leggeri come magliette, camicie, pantaloni corti, costume da
bagno o abiti. Da dicembre a febbraio, quando le notti sono piú fresche, si ha
bisogno di una giacca.
Non bisogna farsi l’idea che
essendo un’isola caraibica il tempo sia pertanto caldo, perché al viaggiare
nelle zone interne, specialmente in quelle della Catena Montagnosa Centrale, le
temperature possono scendere fino allo 0º C. Nelle cittá di montagna di
Constanza e Jarabacoa le temperature scendono regolarmente sotto i 18º C la
sera.
CENNI DI STORIA
I primi
abitanti della Repubblica Dominicana arrivarono sull'isola intorno al 2600 a.C.
Si trattava di cacciatori-raccoglitori nomadi forniti di utensili in pietra, che hanno lasciato ben poche tracce. Verso il 250 a.C. , un secondo gruppo, arawak, sbarcarono a Hispaniola, ed è stato possibile ricostruire la loro storia grazie alle ceramiche dai caratteristici motivi decorativi, sparse in tutti i Carabi.
Una terza ondata migratoria proveniente dal Venezuela si diffuse nelle Antille circa 2000 anni fa; verso il 700 d.C. occupò la Repubblica Dominicana e la gran parte delle isole circostanti.
La complicata struttura gerarchica di questa società consentiva ai propri membri di specializzarsi in attività quali la pesca, il culto delle divinità, le arti e l'agricoltura.
Questo popolo si autodefinì taíno, termine che nella lingua indigena, aveva il significato di "il buono" o "nobile".
Il 5 dicembre 1492 Cristoforo Colombo sbarcò sull'isola e la battezzò con il nome Hispaniola, Piccola Spagna; l’anno successivo vi ritornò con un migliaio di coloni, pronto a trasformarla nella base di partenza del nuovo impero spagnolo. Naturalmente, il popolo taíno fu messo all'opera per realizzare questo desiderio, e nell'arco di sei anni dall'arrivo di Colombo sull'isola, la popolazione locale era stata drasticamente decimata dalle disumane condizioni di lavoro e dalle malattie portate dagli europei.
Il primo insediamento spagnolo nei pressi di Isabela fu abbandonato nel giro di pochi anni e gli abitanti si trasferirono nella zona dell'attuale Santo Domingo, dove il figlio di Colombo, Diego, cercò di portare avanti il progetto paterno. Quando però l’oro e l’argento furono scoperti in Messico e in Perú , Santo Domingo perse ben presto importanza.
A seguito del saccheggio di gran parte degli insediamenti spagnoli, la Spagna rinunciò alla parte occidentale dell'isola cedendolo alla Francia nel 1697. Grazie alle fatiche di vari patrioti, tra cui Juan Pablo Duarte y Diez, l’isola divenne totalmente indipendente dalla Spagna dall'inizio dell'800. Dal 1821 al 1844 ha subito l’occupazione haitiana.
Si trattava di cacciatori-raccoglitori nomadi forniti di utensili in pietra, che hanno lasciato ben poche tracce. Verso il 250 a.C. , un secondo gruppo, arawak, sbarcarono a Hispaniola, ed è stato possibile ricostruire la loro storia grazie alle ceramiche dai caratteristici motivi decorativi, sparse in tutti i Carabi.
Una terza ondata migratoria proveniente dal Venezuela si diffuse nelle Antille circa 2000 anni fa; verso il 700 d.C. occupò la Repubblica Dominicana e la gran parte delle isole circostanti.
La complicata struttura gerarchica di questa società consentiva ai propri membri di specializzarsi in attività quali la pesca, il culto delle divinità, le arti e l'agricoltura.
Questo popolo si autodefinì taíno, termine che nella lingua indigena, aveva il significato di "il buono" o "nobile".
Il 5 dicembre 1492 Cristoforo Colombo sbarcò sull'isola e la battezzò con il nome Hispaniola, Piccola Spagna; l’anno successivo vi ritornò con un migliaio di coloni, pronto a trasformarla nella base di partenza del nuovo impero spagnolo. Naturalmente, il popolo taíno fu messo all'opera per realizzare questo desiderio, e nell'arco di sei anni dall'arrivo di Colombo sull'isola, la popolazione locale era stata drasticamente decimata dalle disumane condizioni di lavoro e dalle malattie portate dagli europei.
Il primo insediamento spagnolo nei pressi di Isabela fu abbandonato nel giro di pochi anni e gli abitanti si trasferirono nella zona dell'attuale Santo Domingo, dove il figlio di Colombo, Diego, cercò di portare avanti il progetto paterno. Quando però l’oro e l’argento furono scoperti in Messico e in Perú , Santo Domingo perse ben presto importanza.
A seguito del saccheggio di gran parte degli insediamenti spagnoli, la Spagna rinunciò alla parte occidentale dell'isola cedendolo alla Francia nel 1697. Grazie alle fatiche di vari patrioti, tra cui Juan Pablo Duarte y Diez, l’isola divenne totalmente indipendente dalla Spagna dall'inizio dell'800. Dal 1821 al 1844 ha subito l’occupazione haitiana.
GASTRONOMIA
I piatti tipici dominicani
Il piatto tipico é formato dal
riso con carne e crema di fagioli, il riso puó essere cucinato bianco oppure
con un po di mais, si puó cuocere semplice o unito con la carne, in questo caso
si chiama locrio.
La carne viene condita con un
prodotto che viene utilizzato qui in Repubblica Dominicana, chiamato sazon che
non é altro che una specie di dado da brodo che abbiamo noi ma con molte piú
spezie.
Oltre alla carne il dominicano
ama mangiare la trippa o le zampe di gallina con salsa e spezie, normalmente il
riso si mangia a pranzo mentre la sera i piatti piú ricercati sono i seguenti :
- Platano bollito con carne di maiale fritta
- Un tubero che si chiama Yuca semrpre accompagnato con carne fritta o con salsa.
- Formaggio fritto con spaghetti con salsa rossa.
- Polpette di yuca con formaggio dentro
- Pollo fritto con rotelle di platano fritto
COSA VISITARE NELLA REPUBBLICA DOMINICANA
Le isole e le spiagge
Centinaia di chilometri di sabbia
fine, a volte bianca, a volte dorata, dove ondeggiano e si estendono le acque
limpide sulle coste del paese, fiancheggiate da isole e isolotti dal fascino
ineguagliabile. Palme da cocco, colline verdi, o vegetazione tropicale più
secca completano il quadro. Orgoglio dei dominicani, queste ricchezze naturali
hanno attirato in soprannumero le stazioni balneari. Ma nonostante l'affluenza
turistica, le isole e le spiagge di Santo Domingo rimangono imperdibili. A
condizione di evitare le ore di punta.
Playa Grande à Rio San Juan
Sulla Costa d'Ambra, vicino a Rio
San Juan, una delle spiagge più belle del paese e la più lunga della costa
nord, ha un nome adatto. Fiancheggiata da palme da cocco, essa mostra una larga
frangia di sabbia dorata di svariati chilometri, dove è possibile isolarsi. In
passato destinazione preferita dei dominicani durante il weekend, ora è ormai
circondata da grandi complessi alberghieri. Ma rimane accessibile ai viaggiatori
che vengono da lontano per godersi le sue acque limpide. Ristoranti, bar e
musicisti animano la parte centrale. Preferite il pomeriggio per una maggiore
tranquillità. Attenzione alle correnti e alle forti folate di vento in inverno.
Bayahibe
Fiancheggiata da palme, la
spiaggia principale del paesino di pescatori Bayahibe, una cintura di sabbia
che si estende per oltre 11 chilometri, è una meraviglia. Nel cuore della
regione forestale tropicale secca, dove crescono i cactus, questa spiaggia non
viene risparmiata dall'agitazione turistica. Le sue acque turchesi servono
ormai come punto di partenza per le escursioni, specialmente per l'isola di
Saona, in mattinata. Per chi fosse interessato, numerose barche da pesca e da
diporto sono attraccati nella baia. Quanto ai bagnanti, attenzione alle razze,
che amano frequentare questo posto, ma che faranno piacere ai sub.
Isla Saona
Oltre all'attrazione popolare
della "piscina", una pozza d'acqua su un banco di sabbia dove viene
servito rum, l'isola di Saona, nel parco nazionale protetto dell'Este, vale la
pena di essere visitata anche per altre ragioni. Soprannominata la "perla
della costa caraibica", al riparo dai venti, la sua laguna accoglie
uccelli migratori tra una fauna e una flora protette. Con una superficie di
130 km2, essa è ancora circondata da grandi spiagge vergini di sabbia
bianca cosparse di palme. A condizione di non fermarsi nelle spiagge di fronte
alla costa di Bayahibe, dove catamarani, battelli e "lanchas"
(piccole imbarcazioni turistiche) sbarcano i turisti venuti da lontano (e
numerosi). La traversata verso l'isola dura all'incirca due ore.
Dopo il ritorno dei battelli, alle ore 15:00, la piccola Saona ritrova i suoi paesaggi da cartolina. Due piccoli villaggi di pescatori, Adamanay e Mano Juan, accessibili esclusivamente in barca, non dispongono di alcuna infrastruttura alberghiera, ma è possibile negoziare un letto presso privati. Se avete tempo, potete noleggiare a Bayahibe i servizi di un pescatore a giornata pagando 1.500 pesos. Una soluzione che vi lascia liberi di scegliere i luoghi per il picnic, le ore di partenza e di ritorno.
Dopo il ritorno dei battelli, alle ore 15:00, la piccola Saona ritrova i suoi paesaggi da cartolina. Due piccoli villaggi di pescatori, Adamanay e Mano Juan, accessibili esclusivamente in barca, non dispongono di alcuna infrastruttura alberghiera, ma è possibile negoziare un letto presso privati. Se avete tempo, potete noleggiare a Bayahibe i servizi di un pescatore a giornata pagando 1.500 pesos. Una soluzione che vi lascia liberi di scegliere i luoghi per il picnic, le ore di partenza e di ritorno.
Playa Bavaro Punta Cana
Chiamata anche Bavaro Beach,
all'insegna dei numerosi complessi alberghieri che ne hanno adottato in parte
il nome, questa spiaggia di sabbia fine fiancheggiata da un mare calmo e
turchese era una volta circondata da una serie di villaggi di pescatori. Oggi
predominano le stazioni balneari. Oltre a negozi di regali, bar e
"comedores" (piccoli ristoranti), il gran mercato aperto sulla
spiaggia "Bibijagua" è interessante per portare a casa specialità
locali (artigianato, rum, sigari, ma attenzione alle imitazioni). Non comprate
conchiglie né tartarughe o pescecani imbalsamati, protetti dalle leggi
internazionali, che possono essere confiscati alla dogana al rientro.
A due passi dal mercato, la parte di spiaggia El Cortecito, vicino al villaggio Haiti Chiquito, ospita il personale alberghiero. Questi residenti e i "colmados" (drogherie locali) tipicamente dominicani conferiscono al luogo un certo fascino.
A due passi dal mercato, la parte di spiaggia El Cortecito, vicino al villaggio Haiti Chiquito, ospita il personale alberghiero. Questi residenti e i "colmados" (drogherie locali) tipicamente dominicani conferiscono al luogo un certo fascino.
Cayo Levantado Samana
Questo isolotto paradisiaco al
largo di Samana è l'orgoglio dei dominicani per suoi tesori naturali.
Circondato da due spiagge bellissime e da palme da cocco chinate su acque
cristalline, vi si stendono dei prati molto verdi e dei sentieri bucolici che
attraversano una piccola foresta tropicale. La scena è allestita. La Playa
Grande si trova vicino all'imbarcadero, mentre la Playa Honda è accessibile da
un sentiero indicato. Luoghi di picnic apprezzati dai turisti e dai dominicani,
queste spiagge sono da evitare il fine settimana perché l'isolotto è minuscolo
e si riempie facilmente. Sono necessarie due ore per andarci in nave (circa 7
$US A/R) dal molo di Samana. In poche parole, se evitate l'afflusso dei
turisti, ci si sta bene.
Playa de Bahia de las Aguilas
Nel parco Janagua, la baia delle
aquile è una delle più belle e delle più selvagge dell'isola. Qui è possibile
osservare 400 specie di uccelli tra i quali numerosi pellicani e aquile, dalle
quali deriva il nome del sito. Le tartarughe vengono qui a deporre le uova ogni
anno. Un sito paradisiaco che evoca alcune isole della Tailandia, o ancora la
baia di Along: acqua trasparente, scogliere e isole rocciose, ecco la baia
delle Aquile, priva di qualsiasi costruzione, a perdita di vista. Per
accedervi, occorrono diverse ore di 4x4, prima di imbarcarsi su una piccola
barca a motore. Al ritorno dalla gita in barca, niente di meglio che pranzare
in riva all'acqua sotto una piccola capanna di paglia, gustando delle
specialità locali al Rancho Tipico.
LE CITTÀ
Santo Domingo
La capitale della Repubblica Dominicana brulica di
vita. Bisogna dire che è molto cambiata dal 4 agosto 1496, quando Bartolomeo
Colombo, fratello del famoso navigatore, fondò sulla riva orientale del fiume
Ozama quella che sarebbe diventata la città più antica del Nuovo Mondo, la
Nuova Isabella, così battezzata in onore di Isabella la Cattolica.
Distrutta da un uragano sei anni dopo, sarà ricostruita dai coloni spagnoli, sugli argini occidentali questa volta, e prenderà presto il nome di Santo Domingo. Oggi la circolazione è intensa e folle, anche nelle piccole vie. Il rumore assordante dell'ambiente dipende tanto dai clacson che dagli altoparlanti dei negozi che diffondono un tonante merengue.
I dominicani non guidano forte, ma l'unica legge che vale è "ognuno per sé". Bisogna quindi armarsi di pazienza, a bordo di autobus, come di taxi o di una macchina noleggiata. La soluzione migliore resta quella di alloggiare vicino alla zona coloniale e di proseguire la visita a piedi. Là scoprirete veri e propri tesori, vestigia di un'epoca passata in cui Spagna e Francia dominavano il paese.
Visitate con calma i numerosi monumenti del centro storico, poi ordinate un caffè in una piazzetta all'ombra.
Distrutta da un uragano sei anni dopo, sarà ricostruita dai coloni spagnoli, sugli argini occidentali questa volta, e prenderà presto il nome di Santo Domingo. Oggi la circolazione è intensa e folle, anche nelle piccole vie. Il rumore assordante dell'ambiente dipende tanto dai clacson che dagli altoparlanti dei negozi che diffondono un tonante merengue.
I dominicani non guidano forte, ma l'unica legge che vale è "ognuno per sé". Bisogna quindi armarsi di pazienza, a bordo di autobus, come di taxi o di una macchina noleggiata. La soluzione migliore resta quella di alloggiare vicino alla zona coloniale e di proseguire la visita a piedi. Là scoprirete veri e propri tesori, vestigia di un'epoca passata in cui Spagna e Francia dominavano il paese.
Visitate con calma i numerosi monumenti del centro storico, poi ordinate un caffè in una piazzetta all'ombra.
Da vedere
La zona coloniale vanta gli edifici più antichi e
più notevoli del paese, secondo alcuni di cinquecento anni e dunque i primi
d'America. Tre arterie raggruppano i principali centri di interesse di questo
quartiere, tra cui la famosa Calle de las Damas, prima strada del Nuovo Mondo.
Da fare
Tutti gli hotel propongono servizi di benessere di
alto livello, con un'ampia offerta di centri di bellezza in ambienti stupendi,
oltre ad una variegata gamma di attività sportive (tennis, bicicletta, equitazione).
Gli sport nautici (immersioni, sci nautico, vela) non mancano! Per gli
appassionati ci sono percorsi di golf allettanti.
I più
- + Le ricchezze storiche e culturali della città
- + La vita notturna
I meno
- - L'assenza di spiaggia nonostante la presenza del litorale
- - Il traffico
Boca
Chica
Boca Chica si estende a sud, sulla costa caraibica
dell'isola, ad una trentina di chilometri da Santo Domingo e ad appena
12 chilometri dall'aeroporto internazionale di Las Americas (attenzione, 5
pesos di pedaggio). Un tempo era un piccolo porto di pescatori, frequentato
negli anni '20 dalla borghesia dominicana. L'interesse della città è costituito
oggi dai suoi hotel di media ed alta qualità, dai suoi negozi, dai suoi
ristoranti e dalle sue discoteche, concentrate essenzialmente su una delle vie
principali: la Calle Duarte. L'insieme dà un po' l'impressione di aver perso la
sua anima autentica a contatto con i turisti. La spiaggia è bella ma è
penalizzata dall'invasione delle costruzioni in cemento degli hotel e dei
resort. Durante il weekend, è invasa dagli abitanti della capitale e il bagno
in mare si trasforma quasi in un bagno di folla!
Da vedere
Da fare
Oltre alla città di Boca Chica, un'altra escursione
veramente interessante nelle vicinanze è la capitale stessa, Santo Domingo.
45 minuti di auto, di navetta o taxi sono sufficienti se il traffico non è
troppo intenso per immergervi nella folle atmosfera della citta!
I più
- + Gli sport nautici
- + Un'industria alberghiera classica ma piuttosto di qualità
- + Una laguna protetta dalla barriera corallina.
- + Il contatto con la popolazione dominicana.
- + La vicinanza a Santo Domingo.
I meno
- - Il rumore
- - Poco interesse culturale
- - La vista sul mega-porto industriale sulla destra della spiaggia.
- - I cani randagi e la prostituzione.
Santiago
la seconda città del paese, nel cuore della valle del
Cibao, è anche la culla del merengue. Ricca di siti ereditati dal passato
coloniale, si visita in calesse partendo dal Parco Duarte. Da scoprire: la cattedrale
di Santiago Apostolo e la manifattura di tabacco.
Punta Cana
Tra il Mar dei Caraibi e l'Oceano Atlantico, Punta
Cana è la stazione balneare più famosa della Repubblica Dominicana. Ed a
ragione... Le meravigliose spiagge private del canale La Morana che si
estendono per oltre 40 km potrebbero quasi far parte del patrimonio
mondiale. Acqua trasparente, palme da cocco, sabbia chiara... un cocktail
magico per trascorrere eccellenti vacanze rilassanti.
Al sole o all'ombra di una capanna di Cana, sorseggiando un mojito o una pinacolada. Tuttavia, per scoprire il paese, i costumi e i dominicani, meglio orientarsi su un'altra destinazione. A Punta Cana, non c'è niente... a parte gli hotel.
Da vedere
Al sole o all'ombra di una capanna di Cana, sorseggiando un mojito o una pinacolada. Tuttavia, per scoprire il paese, i costumi e i dominicani, meglio orientarsi su un'altra destinazione. A Punta Cana, non c'è niente... a parte gli hotel.
Da vedere
L'escursione
solitamente proposta a Punta Cana è il Manati Park, un parco ecologico dove è
possibile, su prenotazione, nuotare con i delfini. Da Punta Cana, i vacanzieri
possono inseguire l'avventura e raggiungere l'isola di Saona, La Romana o Santo
Domingo, la capitale dell'isola, testimone del passaggio di Cristoforo Colombo.
Da fare
Tutti gli hotel propongono servizi di benessere di
alto livello, con un'ampia offerta di centri di bellezza in ambienti stupendi,
oltre ad una variegata gamma di attività sportive (tennis, bicicletta,
equitazione). Gli sport nautici (immersioni, sci nautico, vela?) non mancano!
Per gli appassionati ci sono
I più
- + Spiagge magnifiche
- + Servizi alberghieri di buono od ottimo livello
- + Numerose attività sportive
I meno
- - Nessun interesse culturale
- - Vita dominicana estremamente semplice
Puerto Plata
Situato sulla costa settentrionale della Repubblica
Dominicana, Puerto Plata è una stazione turistica perfetta per chi è in cerca
di vacanze rilassanti ad un prezzo attraente con molti luoghi da visitare. Ad
eccezione della spiaggia di Long Beach, a qualche minuto dal centro di Puerto
Plata, non ci sono spiagge immense di sabbia bianca come quelle di Punta Cana
(costa orientale dell'isola), ma numerose escursioni e, da sottolineare,
l'autentica vita dominicana, sia di giorno che di notte.
La regione settentrionale è detta la costa dell'Ambra per via delle notevoli riserve della famosa resina fossilizzata, utilizzata per creare molteplici oggetti di artigianato e gioielli. Gode di un clima mite (tropicale umido). Ricca di caffé, zucchero, cacao e tabacco, questa regione offre paesaggi verdeggianti costituiti da una fitta vegetazione tropicale.
È su questa costa dell'isola che sbarcò per la prima volta Cristoforo Colombo, che la battezzò con il nome attuale l'isola popolata di dominicani sorridenti ed accoglienti, segno distintivo di tutta la nazione. È piacevole passeggiare tra le graziose case coloniali di legno in stile vittoriano. Per quanto riguarda lo shopping, Puerto Plata possiede numerosi negozi d'ambra e di souvenir di ogni genere. Nelle vicinanze, si trova la stazione balneare di Playa Dorada, servita dall'aeroporto internazionale Gregorio Luperon (situato a 18 km ad est della città). Questa stazione si distingue per la sua vita turistica: grandi hotel, rinomati campi da golf, casinò, numerose attività sportive.
Punto di partenza delle escursioni, anche la città di Puerto Plata vanta numerosi poli di attrazione. Citiamo in particolare il museo dell'ambra, che conserva la collezione di gioielli più bella del paese. Sono possibili visite guidate in più lingue dal lunedì al mercoledì, dalle ore 9:00 alle ore 18:00. Da visitare, inoltre:
-Il porto e, all'ingresso, il Forte San Felipe
-il viale Malecon, che costeggia l'Oceano Atlantico per circa 5 km
-i mercatini artigianali (Mercado Nuevo)
-il faro Pointe Fortaleza
Al di fuori della città:
-Rio San Juan e la Playa grande
-la penisola di Samana per osservare le megattere
Da vedere
La regione settentrionale è detta la costa dell'Ambra per via delle notevoli riserve della famosa resina fossilizzata, utilizzata per creare molteplici oggetti di artigianato e gioielli. Gode di un clima mite (tropicale umido). Ricca di caffé, zucchero, cacao e tabacco, questa regione offre paesaggi verdeggianti costituiti da una fitta vegetazione tropicale.
È su questa costa dell'isola che sbarcò per la prima volta Cristoforo Colombo, che la battezzò con il nome attuale l'isola popolata di dominicani sorridenti ed accoglienti, segno distintivo di tutta la nazione. È piacevole passeggiare tra le graziose case coloniali di legno in stile vittoriano. Per quanto riguarda lo shopping, Puerto Plata possiede numerosi negozi d'ambra e di souvenir di ogni genere. Nelle vicinanze, si trova la stazione balneare di Playa Dorada, servita dall'aeroporto internazionale Gregorio Luperon (situato a 18 km ad est della città). Questa stazione si distingue per la sua vita turistica: grandi hotel, rinomati campi da golf, casinò, numerose attività sportive.
Punto di partenza delle escursioni, anche la città di Puerto Plata vanta numerosi poli di attrazione. Citiamo in particolare il museo dell'ambra, che conserva la collezione di gioielli più bella del paese. Sono possibili visite guidate in più lingue dal lunedì al mercoledì, dalle ore 9:00 alle ore 18:00. Da visitare, inoltre:
-Il porto e, all'ingresso, il Forte San Felipe
-il viale Malecon, che costeggia l'Oceano Atlantico per circa 5 km
-i mercatini artigianali (Mercado Nuevo)
-il faro Pointe Fortaleza
Al di fuori della città:
-Rio San Juan e la Playa grande
-la penisola di Samana per osservare le megattere
Da vedere
La città di Puerto Plata offre belle passeggiate,
dal Parco Centrale, passando per il centro pittoresco, alle torri della chiesa
di San Felipe. Il museo dell'ambra, in via Duarte, magnifico esempio di
architettura vittoriana, conserva una collezione unica di preziosi gioielli
multicolori. Molti esperti ritengono che quest'ambra sia la più trasparente che
esista al mondo.
Da fare
Molteplici attività sportive, nautiche e culturali
(corsi di merengue e bachata, musiche tipiche della Repubblica Dominicana) a
Playa Dorada; i villaggi di Luperon, La Isabela, Punta Rucia, Montecristi (e il
suo carnevale ogni domenica di febbraio), ad ovest di Puerto Plata; quelli di
Sosua, Cabarete (sport velici in particolare), ad est.
I più
- + Un'autentica vita dominicana
- + Le passeggiate nella città di Puerto Plata e le varie escursioni
I meno
- - Le stazioni non sono risparmiate dal turismo di massa
- - Hotel dalle infrastrutture e dal comfort eterogenei
I PAESAGGI
La Repubblica Dominicana protegge il
proprio patrimonio naturale. La flora e la fauna prosperano tranquillamente nei
parchi naturali custoditi. Per scoprire questi luoghi, occorre avere tutte le
carte in regola. Delle escursioni guidate vengono proposte al ricevimento degli
hotel.
La cordigliera centrale
Nella provincia di San Juan, la
cordigliera centrale, soprannominata "Alpi dominicane", presenta una
vegetazione abbondante. Con il picco Duarte di un'altitudine di
3.175 metri, costituisce la vetta più alta delle Antille.
Le valli
Tra i rilievi, si spiegano immense
pianure e valli come quella del Cibao al centro, che si estende a perdita d'occhio
fino ad immergersi nelle lontane montagne cupe tappezzate di pini caraibici.
Utilizzate per coltivare il riso, il mais e il tabacco o per il pascolo degli
animali, le vallate sono punteggiate da villaggi di agricoltori composti di
casette in legno di tutti i colori
Ai piedi dei massicci e soprattutto
della cordigliera centrale, si ergono le foreste tropicali, dove l'umidità e la
stabilità delle temperature hanno costituito le condizioni ideali del loro
sviluppo. Le piante del sottobosco, le liane, il muschio e gli alberi si
mescolano per formare una vegetazione strabiliante.
All'estremità sudoccidentale, nel
Parco nazionale Jaragua, e all'estremità nordoccidentale, nella regione di
Monte Cristi, il paesaggio è praticamente desertico e la vegetazione su questi
suoli aridi assomiglia alla steppa.
la loro immensa larghezza. El Gato,
tra La Romana e La Altagracia, ha sedotto Francis Ford Coppola con il verde
della sua vasta distesa d'acqua I numerosi fiumi, come lo Yaque del Norte, lo
Yaque del Sur o lo Yuma, turbano lo scenario con e la vegetazione
lussureggiante che lo circonda. Il regista americano ha girato alcune scene del
film "Apocalypse Now".
Il parco nazionale Los Haïtises